martedì 18 dicembre 2007

Un giovane al posto di Fidel?


da La Stampa.it

Il “lider maximo” ammette: “Il mio compito non è restare aggrappato al potere”. Nessun dettaglio sulla successione
Per sette cubani su dieci, quelli nati dopo il 1959, il suo volto è, da sempre, quello di Cuba.
Ma ora Fidel Castro, 81 anni, una salute che vacilla almeno quanto quella del suo paese, si prepara - e prepara i cubani e il mondo - al passaggio di mano.

“Il mio dovere non è quello di aggrapparmi al potere, né di impedire ai giovani di farsi largo, ma di lasciare in eredità esperienze e idee”: la lettera che contiene lo storico annuncio, il primo a far pensare ad un futuro senza Castro - né Fidel, né il fratello “reggente” Raul, 76 anni - è stata letta ieri sera durante una puntata della trasmissione “Tavola rotonda”, in onda sulla televisione nazionale cubana.
Il lider maximo, che da 16 mesi a questa parte, dopo la misteriosa operazione allo stomaco e il trasferimento dei poteri al fratello, interviene nella vita di Cuba soprattutto dalle colonne dei quotidiani cubani, aveva fatto intendere di voler restare ancora a lungo alla guida del paese, almeno formalmente, candidandosi alle elezioni parlamentari del 20 gennaio prossimo.

L’annuncio di ieri apre invece uno scenario di successione, seppure ancora avvolto nel mistero: Castro non fa date, né nomi, non parla del futuro né della sua salute, ma si limita ad ammettere che Cuba si trova ad affrontare problemi gravi, “che richiedono molte più soluzioni di quante non se ne trovino su una scacchiera”, e a prospettare un incarico non facile per il suo successore.

Nuovo scenario per Cuba? La Revoluciòn che rivoluziona se stessa?

Non é facile adesso per noi capire la portata di questo annuncio né le sue conseguenze pratiche nell'immediato. Però si può facilmente capire che per qualche motivo Fidel sia costretto a lasciare il potere: per motivi di salute, di età, politici o altri, il Lider Maximo sembra davvero rimettere il giudizio sul suo operato alla storia e lasciare Cuba in mano ad una nuova mano. Si, ma quale mano? Chi prenderà eventualmente le redini di questo paese? Non é facile fare pronostici, anche se sicuramente non si apriranno spiragli verso l'esterno; difficilmente Cuba si aprirà alla democrazia vera e propria, almeno in tempi brevi.
Più probabile invece, come annunciato dallo stesso Castro, un avvicendamento al potere di una personalità giovane, non solo di età, ma soprattutto di politica. Una personalità che curi il rilancio socio-economico di Cuba.
Perché nei nostri tempi moderni, salvaguardare una rivoluzione simile non é per niente facile, se questa non é supportata da continui spronamenti e anche da più concreti benefici per la popolazione.
Bé, vedremo, spero solo che per Cuba si prospetti un periodo di apertura verso l'esterno e che questo significhi anche la fine dell'embargo che ha minacciato e minaccia ancora di ucciderla.

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