Concedetemi alcune piccole riflessioni che mi frullano per il capo in questo ultimo periodo.
Se uno, in questo caso io, si sente dire: "eh, ma voti così perché sei giovane, imparerai, capirai" da persone che:
A: non hanno mai fatto politica attiva
B: hanno fatto politica attiva 30 anni fa (e magari hanno ricominciato solo ora)
C: hanno IN TUTTI I CASI superato i 50 anni
Cosa deve rispondere? Come si deve sentire?
Devo sentirmi un ignorante, un illuso, un sempliciotto, un'idealista e un vago?
Devo sentirmi dire che sono giovane e magari con qualche lacrimuccia di commiserazione generazionale devo sentire: "ma lasciatelo decidere, anche io quando ero giovane..."
Forse c'é da riflettere su queste parole, c'é da riflettere su persone che vanno a sentire un politico e tornano con la luce negli occhi dicendo: "l'ho visto, ero seduto nella terza fila, dietro i ministri, ci pensi? Ti rendi conto? Adesso guardo la TV perché magari mi hanno ripreso...
Ora che vi ho sbattuto in faccia una scena reale (parola, io ne so qualcosa) che valutazione può essere fatta?
Certamente é in atto una sindrome feticistico-vano protagonistica, se vogliamo tentare di definirla.
Abbiamo la classica persona che smania se viene messa a contatto con "i potenti", che pensa di capire più degli altri solo perché li ha visti, solo perché non si beve le imbambolate della tv (che in realtà segue sempre, anche solo per vedersi). La versione moderna e un po' più vecchia del popolo bue del Medioevo.
Queste sono parole dure, lo ammetto, ma non le avrei mai dette se non ne avessi avuto esempi concreti.
Vi invito a riflettere sul plasticismo di certi organi politici e sull'influenza di stampo Orwelliano che le due massime organizzazioni partitiche di questa campagna stanno mettendo in atto.
E vi invito a riflettere sul mondo delle favole e dei sogni, perché chi accusa altri di seguire un'ideale superato o semplicemente irrealizzabile propone una visione più semplicistica della cosa, ovvero un positivismo di stampo settecentesco che poco ha a che vedere con i tempi moderni e nulla, proprio NULLA ha a che vedere con la situazione attuale qui in Italia.
Un'ultima cosa: da Berlusconi c'era sa aspettarselo, da Veltroni no.
sabato 29 marzo 2008
Piccole riflessioni molto personali e alla portata di tutti
Pubblicato da Il Moralizzatore alle 7:02 PM
Etichette: partito democratico, politica, riflessioni, varie
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Che tu non condivida, anzi sia del tutto estraneo, alla ragion d'essere del Partito Democratico non è una questione d'età (e, ti dirò, mi preoccupano molto di più quanti sono altrettanto estranei ma aderiscono perché "è l'unico modo di vincere e governare" oppure "l'hanno detto Fassino (D'Alema, o chi altri) e noi ci adeguiamo").
RispondiEliminaOra, il punto è che, a parte la dimensione mediatica del Veltronismo - in cui, però, non c'è cattivo contenuto, solo una forma di rincorsa col nostro principale avversario - la dimensione ideale del PD, che tu o altri la condividiate o meno, è il rifiutare di interpretare interessi di parte e proporre una ricomposizione dei molteplici interessi in cui l'Italia è frammentata nell'orizzonte del bene comune possibile.
Questa è la sfida (che venga vinta, o si soccomba nella prova e si esploda lacerati dai diversi interessi che covano sotto le ceneri del partito, non lo so). Questa è la ragione d'essere del PD. Questo è perché, nonostante soffra ancora di vorrei ma non posso, avrà il mio voto.
Bé, ma noi non soffriamo di vorrei ma non posso, abbiamo ben in mente il nostro obiettivo e abbiamo costituito una realtà nella quale ci riconosciamo pienamente e che ci pare completamente inclusiva degli interessi delle fasce più deboli del Paese.
RispondiEliminaSo bene che l'evoluzione mediatica e l'uso scenografico é un espediente di rincorsa, ma questa rincorsa rischia di terminare sullo stesso terreno dell'avversario, quando non ci saranno molte più differenze tra uno e l'altro.
L'impostazione di massa elettorale che sta dando il PD é di breve fiato, a meno che non vinca le elezioni.
Voi spendete non solo le vostre energie, ma la vostra ragion d'essere nel battere Berlusconi, e se perdete?
Perché Veltroni non dice mai come si potrebbe comportare da opposizione invece di rincorrere i toni santificanti da vittoria esistenziale che il Cavaliere usa ogni giorno?
Ha forse paura che una parte del suo elettorato se ne vada al minimo accenno di inflessione del suo esagerato ed esasperante ottimismo?
Se é così ben fragile deve essere la struttura dell'organo che pensa di poter governare un paese e, addirittura, proporre un nuovo patto sociale.
Mentre per alcuni versi infondete entusiasmo, le vostre a volte sembrano parate muscolari stile vecchia Unione Sovietica vs USA dove vinceva mediaticamente chi riempiva le piazze.
E questo é uno dei motivi principiale che adducono le persone che ai banchetti mi dicono: "a noi non piace particolarmente Bertinotti, saremmo su posizioni più moderate, ma non ne possiamo più della sua esasperazione mediatica e del suo atteggiamento Berlusconiano nell'approcciarsi con la popolazione".
Forse Veltroni ha sottostimato troppo tanta gente per pensare che potesse digerire una lisciata presentativa come quella che ha dato al "centrosinistra".
Mi auguro che tra Pd e Pdl vinca il primo ovviamente, ma sono bene che se perderete, non avrete le energie per reggere il lungo periodo: i nodi vengono tutti al pettine e su questo la Sinistra Arcobaleno sarà pronta e non farà sconti a nessuno, come non gliene sono stati fatti (e come é giusto che sia).
PS: il mio post é pesantemente influenzato dalla situazione personale che sto vivendo qua a Desenzano e dalle mie esperienze dirette, mi auguro che dalle tue parti e nel resto d'Italia non si giochi a questa mania di protagonismo vana e patetica.
Io per questi che rompono mi preparerei una risposta del tipo:
RispondiElimina"Posso capire la tua opinione, ma io pondero le mie scelte perché in questo mondo ho ancora parecchio da vivere. Tu chiaramente puoi votare quello che vuoi."
Sicuramente poi non ti diranno più nulla di politica.
Post estremamente interessante, caro Silvio. Passerà questa campagna elettorale, vedrai, e anche i tuoi rapporti personali si appianeranno. Per adesso, grazie. Grazie per tutto quello che stai facendo per la Sinistra Arcobaleno. Assieme a tantissimi giovani, di nuovo interessati alla politica e a Sinistra Arcobaleno, come mai a Desenzano e nel basso Garda avremmo mai sperato. Grazie.
RispondiEliminaLuigi Lacquaniti, coordinatore Sinistra democratica basso Garda.
Veltroni è ottimista perchè sa che deve motivare la base, i militanti a lottare in questa volata di campagna elettorale.
RispondiEliminaStare in una piazza come quella di Desenzano la domenica pomeriggio è alquanto deprimente, ma se poi viene un leader qualunque e ti riempie di carica e ottimismo tida la forze e l'energia di continuare con ancora più entusiasmo.
Credo tu riferisca alla manifestazione a Brescia con Veltroni. Io non ci sono andao perchè per me la scuola in quel momento era più importante di VEDERE Veltroni. I commenti sulla vicinanza ai ministri che ho sentinto, non era idolatria, ma la sorpresa che queste persone non stessero sul palco, ma in qualche modo stessere a contatto con la gente.
A livello locale, quello a cui ti riferisci, si stà pensando già ad un futuro in caso di sconfitta, ad un periodo di costruzione e rinforzo del partito a livello locale-ragionale con la creazione di nuovi organi collegiali più vicini al territorio.
A livello nazionale si parla di un'opposizione costruttiva con possibili convergenze su singoli provvedimente, sopprattutto quelli di riforma costituzionale che per natura richiedono un consenso superiore alla maggioranza semplice.
Ciò non vuol dire un inciuccio, una grande coalizione, ma una ocnsapevolezza che l'opposizione deve collaborare per il bene del paese, non solo mettere in difficoltà la maggioranza.
Concordo pienamente, la cosa che mi spaventa di più di questi fatti però è la tendenza a considerare la proprietà transitiva della fama.
RispondiEliminaL'ho visto, ho bevuto le sue parole, per un minuto sono stato come lui. Una comunione, ma invece che col Cristo, col Walter, davvero blasfemo.
Quando era venuto Berlusconi a desenzano mi ricordo di quando gli facevano toccare i bebé.
Caro Stefano, se porto un leader nazionale del PD in piazza Malvezzi, non può essere che di domenica pomeriggio: tanti turisti mescolati coi cittadini e dài subito la sensazione che la piazza sia stracolma di militanti in visibilio...
RispondiEliminaQuanto ai ministri mescolati coi semplici militanti a Brescia, alla conferenza operaia che, per inciso, di operai ne contava una decina al massimo, è sempre stato così: in tutti i congressi di partito della prima o della seconda repubblica, in tutte le grandi occasioni politiche, è sempre stato così. Lo dico per esperienza personale. Il fatto che uno si stupisca oggi, significa solo che non ha fatto molta politica in passato. Oppure, se a stupirsi è uno che di politica ne ha fatta, significa che è in mala fede. Ripeto: è sempre stato così.
Veniamo al dopo elezioni. Vedo con piacere che anche Veltroni comincia a pensare a quello che accadrà dopo, quando il PD sarà sconfitto e Berlusconi, purtroppo, vincerà le elezioni. E' evidente che qualsiasi inciucio a livello nazionale fra PD e Pdl che miri a riformare il sistema elettorale in modo da eliminare la Sinistra, provocherà la caduta immediata delle amministrazioni locali di centro-sinistra e non potrà che pregiudicare, anche localmente, qualsiasi rapporto fra Sinistra Arcobaleno e PD. Lo diceva anche Mussi, non più tardi di ieri. Con buona pace tua e dei supporters veltroniani.
Naturalmente c'è forte la possibilità che Berlusconi vinca le elezioni solo alla Camera. Allora faranno come in Germania: per il bene del Paese, che vedo che anche tu ti affretti a citare, si presteranno al grande inciucio. E il re sarà ancora una volta, irrimediabilmente nudo.
So che l'argomentazione è molto spesso usata al contrario, ma me la si conceda.
RispondiEliminaNon saremo mai democraticamente maturi, né politicamente adulti, finché continueremo ad aver paura di inciuci, e come tali confonderemo ogni accordo col "Nemico".
Paura? E chi ha parlato di paura? La Sinistra ha dovuto affrontare ben altro nella propria storia! Bel altro che Veltrusconi!
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