ROMA - "Entro questa legislatura porremo la prima pietra per la costruzione nel nostro paese di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, intervenendo all'assemblea di Confindustria. "Non è più eludibile - ha aggiunto tra gli applausi - un piano di azione per il ritorno al nucleare", chiarendo che non si tratta di affermazioni di principio ma di un "solenne impegno assunto da Berlusconi, con la fiducia, che onoreremo con convinzione e determinazione".
"Solo gli impianti nucleari consentono di produrre energia su larga scala, in modo sicuro, a costi competitivi e nel rispetto dell'ambiente", ha detto ancora il ministro rivolto alla platea degli imprenditori, ribadendo quindi la necessità di "ricostruire competenze e istituzioni di presidio, formando la necessaria filiera imprenditoriale e tecnica e prevedendo soluzioni credibili per i rifiuti radioattivi". (da Repubblica.it)
Incassando subito l'entusiasmo di Enel ed Edison (chissà come ma), il progetto però deve tenere conto del referendum svoltosi nel 1986 (sull'onda del disastro nucleare di Chernobyl) nel quale oltre il 70% degli italiani disse "no grazie" al nucleare (che ricordo esisteva da 20 anni in Italia, grazie a quattro centrali elettronucleari ex Enel (Caorso, Trino Vercellese, Garigliano e Latina) e di altri impianti nucleari ex Enea del ciclo del combustibile.
L'energia nucleare ha molti pro e contro, inutile stare ad elencarli, penso sia un argomento che interessi però tutti e come tale vada affrontato.
Inserisco anche il consueto sondaggio per tastare l'opinione delle persone, ma commenti più variegati sono bene accetti anche qui.
venerdì 23 maggio 2008
Nucleare: il ritorno
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Io credo che l'abbandono del nucleare nel 1986 sia stato un errore. Credo anche che tornare al nucleare sia un errore, soprattutto ora.
RispondiEliminaSono d'accordo con Stefano. Possiamo rimanere nella ricerca, l'Italia ha ottimi fisici ed ingegneri, ma voler rilanciare delle infrastrutture che saranno obsolete già quando verranno progettate mi sembra un inutile spreco di tempo.
RispondiEliminaIl problema elettrico si risolve ora in Italia con eolico e fotovoltaico. Non credo serva altro al Paese.
Bé, mi risulta che l'ANSALDO e l'ENEL ne costruiscano di centrali all'estero, quindi come ricerca non siamo proprio indietro.
RispondiEliminaQuello che mi pare di aver capito è un proseguo su base teorica e scientifica, con eventuali applicazioni all'estero.
Lasciando per un attimo in sospeso la questione "rischio teorico" ed il macigno "sicuro al 100%" dello smaltimento scorie (non siamo in grado di smaltire quelle degli ospedali e dei laboratori medici), vorrei proporre alcune riflessioni.
RispondiEliminaIl tempo: costruire un gruppo di 10 centrali nucleari, questo il progetto, richiede molto tempo, almeno 15 anni se tutto inizia contemporaneamente, domani. Un termine estremamente elusivo di fronte all'hic et nunc della crisi energetica.
Il denaro: il Sole 24 Ore di oggi stima attorno ai 20 000 000 000 di euro il costo grezzo di messa in opera di un sistema di almeno 10 centrali nucleari. A queste vanno aggiunte le spese accessorie ed il costo dell'inefficienza dei decisori. Presa complessivamente raticamente una legge finanziaria. Annualizziamo la cifra e otteniamo 1 330 000 000 di euro all'anno, arrotondando per difetto e rimanendo alle decide di milioni di euro.
Perchè tutto questo? Per sottolineare che se noi (da domani) in ogni finanziaria nel ci impegneremo a mettere cassetto almeno 1,3 miliardi di euro da destinare al nucleare, il primo kilowatt di energia lo vediamo tra 15 anni. E viste le serie storiche dei tempi delle grandi opere in italia è una stima estremamente ottimistica.
La mia proposta è presto detta: ogni anno destiniamo metà di quella cifra per finanziare a fondo perduto (o in conto capitale) l'installazione di impianti fotovoltaici sugli impianti industriali e sugli edifici abitativi.
In questo modo:
1. otterremmo un "federalismo energetico" che allevia i grandi impianti già presenti
2. i consumi terminali sarebbero più razionali ed efficienti
3. vedremmo il primo kilowatt già dopo un anno
Forse mi sono dilungato troppo, spero di essere stato chiaro.
Mi sembra proprio di si.
RispondiEliminaMi piacerebbe anche vedere quanti di questi fondi per il nucleare siano destinati alla ricerca, perché c'è anche questo aspetto. Investire sul nucleare senza investire pesantemente sulla ricerca sul nucleare può voler dire solo una cosa.
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