martedì 12 febbraio 2008

Diventa pericoloso abortire...

NAPOLI - Un'irruzione "immotivata", quella degli agenti del Commissariato Arenella, entrati ieri senza mandato al Policlinico II di Napoli dopo aver avuto notizia di un feticidio e trovatisi davanti invece un regolare aborto terapeutico, in pieno rispetto della legge 194. Ed una "grave intimidazione", denunciata in un comunicato dall'Udi, Unione delle donne in Italia, che ha stigmatizzato l'episodio che continua a far discutere.

Sull'aborto compiuto ieri nel reparto di ostetricia della struttura universitaria napoletana - che ha causato l'intervento delle forze dell'ordine ed il sequestro della cartella clinica della donna coinvolta - il direttore generale del Policlinico Giovanni Canfora ha avviato un'indagine interna.

Nella relazione del primario, Carmine Nappi, si legge che "il feto presentava un'alterazione cromosomica. Se la gravidanza fosse stata portata a termine ci sarebbe stato il 40% di possibilità di un deficit mentale. La donna ha presentato un certificato psichiatrico della stessa struttura universitaria sul rischio di 'grave danno alla salute psichica', che ha autorizzato l'intervento". Una misura terapeutica, quindi, nel pieno rispetto della legge 194, effettuata alla ventunesima settimana di gravidanza.

La donna che ha praticato l'aborto, espellendo per altro un feto morto, ha 39 anni ed è stata dimessa questa mattina. Oltre la cartella clinica della paziente, anche il feto - del peso di 460 grammi - è stato sequestrato dalla polizia, su disposizione del pm.

"Si è trattato di un aborto terapeutico. Una decisione difficile, sofferta", racconta oggi la donna, S. S., ascoltata ieri dalla polizia subito dopo l'interruzione volontaria di gravidanza. E ripete oggi quanto spiegato agli agenti, intervenuti nel reparto in seguito a una denuncia che informava la polizia di un aborto oltre i limiti di tempo previsti dalla legge.

"Mi è stato chiesto se per abortire avevo pagato - aggiunge la donna - ed ho spiegato che non era stato così. I risultati dell'amniocentesi, ritirata lo scorso 31 gennaio, avevano accertato che il feto soffriva della sindrome di Klineferter, un'anomalia cromosomica".

Pericolosi inizi di fobia? Reazione al rilancio della revisione della 194?
Devo dire che questo paese mi stupisce sempre di più.

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3 commenti:

  1. Ciò che è accaduto è tanto pericoloso ed errato quanto scontato; la crociata anti aborto lanciata da più parti e tollerata o avallata da sempre maggiormente rischia di provocare un clima da caccia alle streghe.
    Riflettano coloro che teorizzano un cambiamento restrittivo della 194 su quanto successo, questo è il primo atto di qualcosa di molto più profondo ed in ebollizione.
    Stiano attenti coloro che chiedono di "riflettere" sull'aborto a non essere strumentalizzati da coloro che vogliono abolirlo, da quel rigurgito di conservatorismo reazionario, estremista e fondamentalista, che rischia di creare danni insanabili alla nostra Repubblica.

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  2. Le posizioni dello stato tendono un pò troppo spesso ad essere “moralizzatrici” e di solito per natura, non sono portato a fidarmi di chi vuole moralizzare a tutti i costi. Basti pensare a episodi come la legge mammì (mai rispettata e davvero importante se si pensa alle coscienze) ai pacs, i dico ecc…ma queste sono davvero altre storie.
    Il punto, è che non si può certo pensare di essere portatori di verità e di conoscere “la cosa giusta” da fare a tutti i costi.
    Lo capisco che quando c’è di mezzo un “nodo” emotivo così grande le sensazione escono dalla pancia con tutta la loro forza. Ma il concetto di vita che ogni singolo ha è molto diverso da quello di altri…Io la penso in questo modo: Secondo me non è un argomento che si può affrontare con un divieto o un permesso. Informazione e regolamentazione più che divieti o restrizioni…Poi ovviamente chi mi conosce lo sa, emozionalmente ho un’opinone molto sbilanciata…
    Se volete: http://blog.mammenellarete.it/?p=100
    e anche
    http://blog.mammenellarete.it/?p=98

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