Rompo il lungo silenzio per dare le mie impressioni sul film di Sorrentino "Il Divo" che sono andato a vedere la settimana scorsa
Quello che penso è che si tratti di un film che dovrebbero vedere tutti.
La modernità politica è evidente (si parla comunque del periodo che va dal 92), ma è la complessità del personaggio Andreotti ad incantare. Eccezionale Toni Servillo a cogliere le posizioni e gli atteggiamenti di questo enigmatico personaggio. Eccezionali anche il contesto nel quale è inserito il film (si parte dal VII e ultimo governo Andreotti) e la rappresentazione dei personaggi cardine del periodo e anche del passato della DC (Moro, Cossiga, la corrente andreottiana, la P2 ecc.) e anche personaggi come Totò Riina e il giornalista Eugenio Scalfari (fondatore della Repubblica), resi in chiave assolutamente realistica.
Un concatenarsi di eventi e coincidenze che tuttavia sembrano trovare nel Divo Giulio un'imperscrutabile cinismo e indifferenza, tali quasi da pensare ad un suo disinteresse.
In realtà, dietro la maschera, i momenti dello sfogo e delle confessioni (sempre in chiave ironica) mostrano un personaggio divorato dalle vicende che l'hanno coinvolto, ma determinato a non cedere mai la sua linea di pensiero.
Un tributo anche alla colonna sonora, con pezzi tradizionalmente inaccostabili (opera 5 di Puccini e Da Da Da dei Trio per intenderci) che tuttavia sono genialmente inseriti nella struttura del film.
Consigliabile una piccola digestione di politica prima della visione, anche se Sorrentino ha pensato bene di mettere un piccolo glossario ad inizio film.
Che dire, uno dei migliori film italiani degli ultimi anni, giustamente premiato ed estremamente raccomandabile nella visione.
mercoledì 18 giugno 2008
Pensieri su Il Divo
Pubblicato da Il Moralizzatore alle 7:51 PM
Etichette: eventi, politica, recensioni, riflessioni, varie
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