lunedì 26 aprile 2010

Il perché delle fondazioni

Questo post è l'anticipo di un discorso politico più elaborato che avevo in mente da un po' di tempo e che desideravo condividere, magari raccogliendo pareri preziosi.
Per sviluppare questa analisi bisogna partire dal presupposto che la crisi dei partiti politici è un dato di fatto ormai da tempo e che le strategie messe in atto sono state sostanzialmente di due tipi:

- cambiamento di prospettiva politica con l'adozione l'evoluzione bipolarismo-bipartitismo (almeno formale) da parte dei partiti maggiori

- costituzione di fondazioni politiche

Nel prossimo post cercherò di analizzare brevemente la prima modalità, mettendone in luce pregi e difetti, per poi passare alla seconda, che poi è l'argomento di questa riflessione.

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2 commenti:

  1. Scusami, ma è un prolema di forma o un problema di sostanza? Perché da come la metti su questo post sembra che dipenda dalla forma con cui i partiti si devono/dovrebbero presentare, mentre su quello precedente inviti voi militanti a "guardare in casa propria", come se volessi suggerire che va data più importanza ai contenuti, o almeno questo è quello che capisco io. Credo che dovresti specificare questa cosa prima, posto che per me saranno sempre più importanti i contenuti, quindi le proposte, che la forma.
    Buona notte!
    Caterina

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  2. Ciao, grazie del commento.
    Innanzitutto voglio ribadire che la questione è sempre di sostanza, mentre la orma serve soltanto a renderla più appetibile o più accessibile.
    La questione non è presentare le fondazioni come qualcosa di antitetico ai partiti, ma preferisco scrivere tutto nel prossimo post, in cui chiarirò benen tutti questi punti.
    Grazie ancora e mi scuso se non sono stato molto chiaro (in realtà volevo fare un post solo, ma l'ho scritto tardi e non volevo che risultasse troppo verboso).

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