sabato 5 aprile 2008

Per il ciclo "siamo un partito nuovo": il generale Del Vecchio


tratto da Repubblica.it

ROMA - "I gay nell'esercito sono inadatti". E' quanto dichiara il generale Mauro Del Vecchio, candidato Pd, in un'intervista rilasciata a Klaus Davi per "KlausCondicio", il contenitore di approfondimento politico in Rete, in onda su YouTube. Il generale si è anche detto favorevole "alla creazione di case di piacere per i soldati impiegati nelle missioni all'estero".
Più tardi, ha rettificato e chiesto scusa. Anche per Veltroni il caso è chiuso. O forse no.

I gay. "Io rispetto ogni scelta legittima e lecita della persona - è il ragionamento del generale - ma credo che nell'ambito di una struttura come l'esercito, dove le attività si svolgono sempre insieme, è opportuno non dichiarare ed evidenziare la propria omosessualità". "Anche nella mia carriera" aggiunge "mi sono imbattuto in episodi di omosessualità e ho fatto in modo che quelle situazioni non si verificassero di nuovo, che chi ne era coinvolto venisse ricollocato ed impiegato in altre aree".

In ogni caso, precisa il generale, "non ho mai mandato via nessuno dall'esercito perché gay". Riguardo invece alle quote rosa nell'esercito, il candidato del partito Democratico spiega: "Sicuramente servono, proprio come in politica hanno rappresentato un provvedimento importantissimo".

Case chiuse. Il generale ha anche risposto alla provocazione di Klaus Davi che ipotizzava la creazione di strutture controllate dedicate al sesso per i giovani militari in lunghe missioni estere. "Non va criminalizzato il soldato che frequenta case di piacere controllate, con ragazze maggiorenni. Frequentarle rientra nelle libere decisioni della persona", ha sottolineato.

Volontari a 16 anni
. "Se saremo al governo proporremo una legge che consenta ai giovani di 16 anni di entrare volontari nell'esercito", ha poi annunciato il generale. "Potremmo impiegare i più giovani nelle missioni di pace, non certamente non in azioni di prima linea". La proposta è stata duramente contestata da Fosca Nomis di Save the Children, portavoce della Coalizione italiana "Stop all'uso dei bambini soldato". "Sarebbe una violazione della Convenzione internazionale.

Nonnismo educativo. "Episodi di nonnismo soft fanno parte della vita dell'esercito e sono tutto sommato educativi, non lasciano l'amaro in bocca", assicura il generale. "Anche io quando studiavo all'Accademia, sono stato vittima di episodi di nonnismo da parte degli anziani, piccoli scherzi come bustinate ai capelloni. Nulla di male, sicuramente nulla di diseducativo".


Massì, gay inferiori, case chiuse, bambini soldato e tortura psicologica autorizzata... che sarà mai?

Forza Walter, ricordati che sei la voce del CAMBIAMENTO.

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