martedì 11 dicembre 2007

Stati Generali della Sinistra, prima parte

Segue un breve (spero breve) riassunto della nostra avventura agli stati generali della sinistra di sabato e domenica.

Iniziamo con la prima parte dedicata al viaggio di andata verso l'assemblea.

Vorrei precisare che il viaggio fino a Roma é stato compiuto da me e Giacomo con il treno e da Trento, contrariamente agli altri che sono andati giù in macchina da Desenzano e da Brescia.
Cercherò di narrarlo in forma riassuntiva con tanto di orari (grossolani).

Ore 5.00: sveglia a Trento, ci prepariamo rapidamente e senza fare colazione ci avviamo verso la stazione.
Ore 6.15: sul binario tronco valsugana ci aspetta la prima parte del nostro viaggio, un trenino a benzina che arrancherà fino a Padova (con 23 fermate da fare).
Ore 8.30: arrivo in perfetto orario alla stazione di Padova, rintontimento a causa del numero enorme di fermate, ma piacevolmente rasserenati dalla conversazione con un passeggero sulle imitazioni di Fiorello.
Ore 8.45: arrivo in perfetto orario dell'Eurostar e partenza con destinazione Roma, il treno é pieno e noi siamo nell'ultima carrozza. Appena accomodati e messo a posto i bagagli siamo informati che la carrozza ristorante é la quinta e quindi che avremmo dovuto fare tutto il treno per raggiungerla. Dopo un po' io e Giacomo ci rendiamo conto che, per quanto Eurostar, questo treno é più confortevole del normale, ci rendiamo conto, anche dall'arredamento e soprattutto dal simbolo sui sedili e sui porta cenere che si tratta di un T-Biz, linea business dell'Eurostar, probabilmente un treno convertito in Eurostar normale ma comunque confortevole, piacevole sorpresa!
Ad un certo punto decidiamo di andare a fare colazione e ci avviamo verso il bar. Dopo un lungo tragitto per le carrozze arriviamo finalmente all'ambito traguardo e ordiniamo cappuccino e brioche; al che, sorpresa! Di cappuccini ne restava uno, dato che il latte era finito e le brioche pure erano terminate ed erano le 9.30! Perplessi attendiamo fiduciosi il carico di nuove provviste alla stazione (eravamo nel frattempo arrivati e fermi a Bologna). Arriva l'altro inserviente del bar e comunica in dialetto romanesco che "so arrivati 150 mars", al che ci rendiamo conto che la colazione é irrimediabilmente compromessa. Alla fine risolvo di prendere un té che neanche due bustine di zucchero riescono a rendere dolce e ce ne torniamo al nostro posto.
Girando per il treno ci rendiamo conto che é pieno di gente che legge il Manifesto e Liberazione, dal che deduciamo che, per usare un'espressione ormai berlusconiana, questo é un treno rosso.
Difatti andavano tutti, come noi, agli stati generali della Sinistra.
13.08: arrivo in perfetto orario alla stazione Termini, piccola discussione tra me e Giacomo su come arrivare alla fiera e se seguire le erronee e contraddittorie informazioni che avevamo racimolato. Decido di seguire l'ipotesi di Giacomo e di non attendere il dubbio treno per la fiera da Termini, ma di spostarsi in metropolitana fino a Roma Ostiense e da lì prendere il treno locale.
Prendiamo la metropolitana, schiaffandoci nel casino di Roma (c'erano pure 5 o 6 gradi più che a Trento e quindi faceva quasi caldo) e scendiamo a Ostiense.
Arrivati lì (13.30 circa) ci arrabattiamo per prendere un biglietto dalle macchinette del trasporto locale (che accettavano solo banconote e non monete e non davano il resto) e prendiamo il treno (nel frattempo aveva cominciato a piovere).
Sul treno troviamo miracolosamente posto (era strapieno di compagni con bandiere e assembramento vario) e scendiamo finalmente alla fiera.
Appena arrivati ci rendiamo conto che la fiera é un complesso di parecchi chilometri e quindi dobbiamo risolverci ad andare a piedi. Ignorando la fermata della navetta, proseguiamo pedibus calcantibus verso l'entrata est, a parecchie centinaia di metri, quando un autobus ci frena davanti, invitandoci a salire e facendosi suonare dietro da tutte le macchine.
Ecco la consueta umanità dei romani, agli inviti di "aò, nnamo, venite su che ve porto all'entrata), saliamo sulla navetta assieme ad altri intrepidi compagni che ci avevano seguito e, morale, la riempiamo, così quando arriviamo alla fermata il bus é già pieno. Con gioiosa vitalità il conducente invita i compagni ad aspettare perché sarebbe tornato in 10 minuti.
Il pullman ci porta così all'entrata est dove scopriamo che l'assemblea é nel padiglione dell'entrata nord (così abbiamo dovuto attraversare TUTTA la fiera a piedi...) e ci ricongiungiamo con gli altri compagni venuti in macchina o in pullman.

Fine prima parte, al più presto pubblicherò foto e filmati del viaggio e la prossima volta foto, filmati e commento sull'assemblea;)

A presto!

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