giovedì 13 marzo 2008

Un pensiero politico per noi dall'America

tratto da sinistra-democratica.it

Assistiamo ad una continua ricerca delle nuove forze" democratiche " di essere piu' centristi possibili con l'obiettivo di conquistarsi i consensi elettorali . Questa strategia puo' rafforzare l'idea che il rapporto con i cittadini non si rafforza anzi ,s'allontana minando e riducendo la partecipazione democratica dei cittadini.
Davanti a questa posibilita' va costruendosi una possibile di collaborazione tra le forze che competono per il potere e preparano il terreno fertile per gestirlo.

Le aggregazioni di queste forze esprimono convergenze e disaccordi.Le convergenze sulle questioni importanti, politica estera , trasporti o economia. Invece disaccorsi sui problemi di poca rilevanza come i sussidi ai poveri o alle casalinghe( niente a che fare con la vera riforma del welfare) . Quasi inisitenti le differenze sostanziali che introducono cambiamenti radicali per fronteggiare le problematiche dei cittadini percio' trascendono ogni vera idea di risolvere i problemi endemici delle societa'.

Queste forze si stanno organizzando nei paesi piu' industrializzati. Per spiegare meglio questa ipotesi
ebbene riferisi a due paesi l'Italia e gli Stati Uniti d'America che in questo periodo sono impegnati nelle rispettive campagne elettorali. Quali analogie e differenze possono esserci tra queste due esperienze ?

Negli USA la politica e' un elemento non diffuso ma gestita dalle fonti di potere . Se meno del 50% dei cittadini partecipano alle elezioni politiche spiega un dato di fatto. La democrazia partecipativa non e' ancora esercitata da una gran parte dei cittadini. Metre in Italia , con il disorietamento politico a causa di nascite e decessi di forze politiche, persiste un pluralismo ed una partecipazione piu' avanzata. Eppure , nel caso italiano i sintomi di nichilismo politico e disentigrazione politica sono una possibilita' reale che puo' minare le basi della democrazia.

Al contrario negli USA la partecipazione democratica e' in netta crescita perche' nel Partito Democratico
si stanno misurando due forze e due idee. Quella della Hillary Clinton che ha cercato i compromessi al centro
con posizioni centriste sulla guerra in Iraq ,l'economia e la politica estera ,sta perdendo consensi.in questa strategia gli elettori ,sopratutto i giovani ,non vedono una politica alternativa. Mentre Obama ha chiaramente detto che e' contrario alla guerra in Iraq ed e' disposto a valutare una politica multilaterale.e recentemente , con coraggio, si e' dichiarato favorevole ad un possible incontro con Raul Castro.Inoltre s'espresso a favore dell'istruzione pubblica , della riforma sull'immigrazione e la salute .Due soggetti politici nello stesso partito ma con programmi e posizioni diverse. Una testimonianza che queste primarie sono vere senza mandati prestabiliti.

Cio' ha pesato nel dibattito politico generando nei confronti di Obama una nuova energia di partecipazione che e' plausibilmente visibile tra le strade, davanti ai negozi ai supermarket e nei campus degli atnei universitari. Un Obama che non rispecchia la vecchia leadership del movimento dei diritti civili e ne il puro afrocentrismo. Invece un leader che esprime un pensiero universale.

Da anni non si vedeva una cosi intensa diretta partecipazione politica, dove i giovani e diversita' culturali trovano il modo di esprimersi. Due storie di paesi che hanno vissuto eventi storici diversi. L'Italia storicamente con una forte componente di sinistra che ha coinvolto educato generazioni.Gli USA una storia con tragiche divisioni razziali e un bipolarismo ossificato che oggi va in cerca di una dinamica democratica diversa non certo di destra e ne centrista.


*ASS.Professore Scienze Sociali
College of New Rochelle New York e
Consulente problemi emigrazione Universita' Statale CUNY

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1 commento:

  1. Inquadra alla perfezione la situazione, mi piacerebbe che anche altri ex compagni capissero la cosa.

    P.S. il post è stato votato 1 da Cassa, il detrattore gesuita.

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