martedì 3 giugno 2008

Santo subito


Forse anche per la pioggia che cadeva copiosa, l’intenzione di Silvio Berlusconi era quella di rientrare in macchina a palazzo Grazioli. Ma dopo la parata per la Festa della Repubblica in via dei Fori Imperiali, il premier cede alla tentazione del bagno di folla. Già salito in macchina ma bloccato dalla gente, Berlusconi decide: «Si va a piedi», dice alla scorta.

E parte così una vera e propria "controparata" del premier, salutata dal grido «Santo subito» partito dalle tribune: 45 minuti per percorrere poche centinaia di metri, tra due ali di folla incurante della pioggia. Il cordone di sicurezza fatica a tenere a distanza i sostenitori: chi vuole stringere la mano al premier, chi lo vuole fotografare, chi manda avanti i bambini, nonostante il rischio di essere schiacciati dall’entusiasmo degli altri fans. Fino a piazza Venezia, la passeggiata di Berlusconi è accompagnata dai cori e dalle urla di acclamazione delle due ali di folla che si sono formate. Poi il premier torna in macchina, ma prima sale ancora una volta sul predellino per salutare.
(da lastampa.it)

Credo non ci siano parole per esprimere questo, l'Italia ha trovato finalmente il suo nuovo patrono.
Edificate altari e sacrificate animali a questa nuova divinità che salverà il Paese dalla catastrofe (o meglio, lo tirerà fuori, dato che è malato da molto tempo).
Con questo feticismo personalistico e definitivo l'italiano condanna se stesso ad una spasmodica attesa, legata ad una speranza di maggiore beneficio che poco si avvale di qualcosa di culturale, ma piuttosto di una banale e costante regressione civile, proprio quella della quale parlava il Capo dello Stato, solo poche ore prima.

La regressione sociale dell'individuo che cerca il panem et circenses di questo consumismo malato ed eccessivo, in un sistema Italia fermo, sommerso dai rifiuti (che rendono soldi, ma solo alla Camorra) che si illude di aver trovato il suo santo.
Attenzione al concetto, di liberatori ne sono venuti già molti e ognuno ha finito per portarci più indietro di quanto non pensassimo potesse accadere.

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3 commenti:

  1. Temo che alcune persone prendano troppo alla lettera la bellezza del panem et circenses e, quindi, vedano in lui tutto il buono e il bello che quella filosfia da. Peccato che non è sempre così e, purtroppo, temo che ne accorgeremo presto.

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  2. penso che la maggior parte degli spettatori della parata militare, solo per il fatto andarci, siano di un orientamento politico abbastanza definito, salvo eccezioni.
    vorrei vedere se l'avrebbe fatto il 25 aprile...

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