mercoledì 12 settembre 2007

Acqua di mare come combustibile?

Leggo su Aprileonline una notizia veramente interessante sull'uso di carburanti alternativi ai comuni petrolio e gas.
Viene considerata la più grande scoperta scientifica nel campo dell'acqua degli ultimi cento anni.
E l'autore di tutto é un pensionato sessantatreenne affetto dal cancro e appassionato di fisica, che cercava un modo per curare la sua malattia.
In pratica stava cercando di scindere l'acqua dal sale (si trattava di acqua marina) utilizzando onde radio, quando all'improvviso la provetta ha preso fuoco, superando i 1700 gradi.
Sempre citando l'articolo, si legge che: Il chimico Rustum Roy ha infatti confermato quanto aveva già visto giorni fa proprio a casa di Kanzius: "E' vero, non c'è nessun trucco", ha confermato lo scienziato dopo aver eseguito nuovi test nei laboratori universitari. L'onda radio, ha aggiunto, con la sua capacità di rompere i legami molecolari (ovvero di scindere l'ossigeno dall'idrogeno), genera una combustione. Non solo, perché "una volta incendiato, l'idrogeno brucia finché rimane esposto alle frequenze".
Ovviamente si tratta solo di prove di laboratorio, ma se opportunamente sostenute, le ricerche potrebbero portare ad una completa rivoluzione nel campo della produzione di energia.

L'articolo completo lo potete leggere qui.

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3 commenti:

  1. Cavolo è una figata, io ho sempre sognato di dare fuoco all'acqua, ma sei sicuro che non sia una bufala? Come la fusione fredda.

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  2. No, la fonte é affidabile, puoi verificarlo da te.

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  3. Uff. I commenti che lasciano sul sito da te indicato non sono molto ottimisti. Ma non mi sembrano neanche scritti da esperti da gente aperta al dialogo, quindi...
    Speriamo bene. Sarebbero due piccioni con una fava: energia pulita e una spinta avanti nella ricerca contro il cancro. Meglio di così non credo ci sia molto.

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